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La cecità

Gli difetti refrattivi sono un problema molto grave, soprattutto per i bambini dei PVS che, non potendo seguire adeguatamente le lezioni scolastiche, vengono spesso considerati dagli insegnanti e dai compagni come bambini affetti da ritardo mentale e, quindi, emarginati.
Il 90% delle persone non vedenti vive nei PVS dove, a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie e socio economiche (malnutrizione, malattie, mancanza di medicine e di cure adeguate), una persona ha una probabilità dieci volte superiore di perdere la vista rispetto a chi vive nei Paesi industrializzati. Nei paesi del Sud del mondo il fardello della cecità impedisce a milioni di uomini, donne e bambini di lavorare o di andare a scuola. Essere cieco in un Paese povero del mondo significa, troppo spesso, essere condannato all'emarginazione, alla povertà e, a causa della riduzione dell'aspettativa di vita (un terzo in meno rispetto ad una persona vedente), alla morte.
Eppure, l’80% dei casi cecità potrebbe essere evitato, attuando programmi di prevenzione e di cura, con notevoli vantaggi per la qualità di vita della popolazione disabile o a rischio di disabilità e con minori costi in termini sociali ed economici per la società. Proprio in questo campo si concentrano le attività che CBM, quotidianamente, realizza nei PVS per combattere le patologie che portano alla cecità: la cataratta, il glaucoma, il tracoma, la cecità infantile, l'ipovisione.
Per ulteriori informazioni visitare il sito di CBM Italia.
Per non favorire i virus influenzali
Ho già espresso in altro mio post il mio personale punto di vista sui vaccini antifluenzali. E' di oggi la notizia sui giornali, che comunque, delle semplici precauzioni, possono aiutare a ridurre la probabilità di ammalarsi della classica influenza stagionale e patologie ad essa connesse.
In particolare, secondo Vittorio Demicheli, direttore dell'assessorato alla Tutela della salute e sanità, è opportuno lavarsi frequentemente le mani, avere una buona igene respiratoria, consumare con regolarità un'abbondante quantità di frutta e verdura, evitare i luoghi troppo affollati, utilizzare un abbigliamento idoneo per la temperatura esterna. "Questi piccoli accorgimenti", ha spiegato, "possono ridurre di molto non soltanto la trasmissione del virus influenzale, ma anche tutte le malattie da raffreddamento in generale".
In particolare, secondo Vittorio Demicheli, direttore dell'assessorato alla Tutela della salute e sanità, è opportuno lavarsi frequentemente le mani, avere una buona igene respiratoria, consumare con regolarità un'abbondante quantità di frutta e verdura, evitare i luoghi troppo affollati, utilizzare un abbigliamento idoneo per la temperatura esterna. "Questi piccoli accorgimenti", ha spiegato, "possono ridurre di molto non soltanto la trasmissione del virus influenzale, ma anche tutte le malattie da raffreddamento in generale".
L'inceneritore di Forlì e malattia di un bambino
La storia di una mamma e del suo bambino. Analisi del sangue preoccupanti a ridosso di due impianti. Trasmissione Exit del 5 maggio trasmessa su LA7.
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