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Medicina e Ricerca: Metodo Di Bella, omeostasi e prevenzione terziaria

Le situazioni di stress, comportamentali, igenico, farmacologiche possono diminuire le difese immunitarie? Quale il peso dello stress, dell'ansia se è continuativa? In questa puntata di “Medicina e Ricerca: nuove frontiere” il dottor Giuseppe Di Bella illustra il concetto di omeostasi, cioè la capacità di un organismo di autoregolarsi mantenendo costante l'ambiente interno pur nel variare delle condizioni che riguardano l'ambiente esterno e di come questo processo possa essere agevolato in pazienti affetti da malattie croniche, autoimmuni, oncologiche grazie alla prevenzione terziaria con il Metodo Di Bella. Scopriremo quanto sia fondamentale per la salute mantenere intestino e fegato sani e infine sarà spiegato il ruolo fondamentale della multiterapia nel combattere virus e batteri. Strumentalizzazione politica del virus Covid19? Il dott. Giuseppe Di Bella esprime il suo parere.

 

Com'è nato questo Corona virus Covid19? Ce lo spiega la virologa Ilaria Capua

 Com'è nato questo Corona virus Covid19? Ce lo spiega la virologa Ilaria Capua che afferma che il Corona Virus 2019 è il terzo Corona Virus in meno di 20 anni. Ci parla del salto di specie, dal pipistrello per arrivare all'uomo, ad eventi rarissimi amplificati da una serie di fattori, dalle megalopoli, da abitudini alimentari, si spezzano gli equilibri interagendo con gli uomini e partono le infezioni.


Poi la versione riportata da Ilaria Capua, cambia linea, introducendo l'argomomento delle fughe di laboratorio, affermando che tali fughe "accadono sia con virus naturali che con virus modificati". Dunque l'ipotesi del criticato premio Nobel Luc Montagnier è ora ripresa ed ipotizzata anche da alcuni virologi italiani? Perchè non sostenere la possibilità di questa ipotesi sin dall'inizio?

"Calamità" Naturale. Con Silvana De Mari

Si parla di vaccinazione con la dott.ssa Silvana De Mari. E' presente del materiale ferroso nei vaccini oppure è una notizia non veritiera? Se ne parla in questo video dopo il minuto 22.00. La medicina oggi in Italia è veramente libera, i medici sono liberi di dire ciò che pensano senza alcuna conseguenza sulla loro attività? Nessuno mette in dubbio l'importanza di una deontologia della classe medica, ma ci si chiede se questa sia stata lesa negli ultimi anni. Queste e altre riflessioni verranno affrontate in questa interessante puntata.


Informazioni le troviamo anche su alcuni siti online, dove senza parlare di metalli, si parla più verosimilmente di alluminio e formaldeide con toni assolutamente positivi, quali elementi importanti per la realizzazione dei vaccini:
"Formaldeide e alluminio sono attualmente indispensabili per produrre vaccini efficaci e sicuri. Non esistono alternative che garantiscano gli stessi risultati, per cui non avrebbe senso rinunciare a presidi così preziosi contro malattie gravi solo per accondiscendere a paure immotivate. È stato infatti ripetutamente accertato che le quantità che se ne possono trovare nei vaccini sono così irrisorie da non poter rappresentare in nessun modo un rischio per la salute. Ogni azione che cerchi di andare incontro a timori ingiustificati rischia anzi di confermarne le ragioni".

Eppure vi sono stati pareri anche contrastanti, come ad esempio il senatore Vincenzo d'Anna che richiese, che contestò duramente la legge Lorenzin lo scorso anno nell'Aula di Palazzo Madama. In una lettera aperta, nelle vesti di presidente dell'Ordine dei Biologi, spiegò di non voler combattere le vaccinazioni in sé, quanto "la presenza di sostanze tossiche" al loro interno. 

"I vaccini possono contenere eccipienti, tra questi i più utilizzati come adiuvanti e stabilizzanti sono alcuni metalli come l'alluminio che sappiamo causare danni molecolari finanche di natura epigenetica".

Gravitas: Il dottor Fauci ha finanziato la ricerca sul virus Wuhan?

Il dottor Anthony Fauci, consulente pandemico di Joe Biden, ha forse contribuito al finanziamento della ricerca sul virus a Wuhan? Il senatore repubblicano Rand Paul afferma che Fauci potrebbe essere coinvolto personalmente nell'origine del virus. Palki Sharma cerca di riassumere l'argomento, distinguendo i fatti dalla finzione.

 

Franco Fracassi: I misteri di Wuhan

Il laboratorio militare di Fort Detrick nel Maryland e quello di Wuhan in Cina avevano programmi paralleli, e lavoravano praticamente in simbiosi su esperimenti GOF (guadagno di funzione dei virus). Inoltre, il laboratorio di Wuhan è finanziato ufficialmente dal Pentagono e dal Dipartimento di Stato USA. Il collegamento di tutto ciò è Anthony Fauci. Queste sono solo alcune delle “sorprese” che vi aspettano in questa intervista a Franco Fracassi. L'intervista è legata al nuovo libro del giornalista Franco Fracassi, dal titolo I MISTERI DI WUHAN, testo di cui riprendiamo in seguito la descrizione ufficiale. Ricordiamo che già dall'inizio della pandemia poche erano le informazioni che trapelavano.

Si parlava già lo scorso anno di scienziati "incapaci di giudicare" se il laboratorio statunitense di Fort Detrick, fosse stata fonte di un qualche virus, evidenziando una mancanza di risposta da parte del governo statunitense. 

Inoltre numerosi hanno chiesto al governo degli Stati Uniti di rilasciare informazioni sulla sospensione di un laboratorio di ricerca sulle malattie infettive sotto l'esercito degli Stati Uniti, poiché una petizione sul sito web della Casa Bianca elencava eventi coincidenti tra la chiusura e lo scoppio del COVID-19, sollecitando il Il governo degli Stati Uniti chiarirà se il laboratorio fosse correlato al virus mortale.

 

L'unica cosa certa è che il virus originario si trovava dentro un pipistrello.

Non esistono prove (ma solo sospetti) che dal pipistrello sia passato all'uomo attraverso una catena animale. Non esistono prove (ma solo sospetti) che il Covid-19 provenga dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan. Non esistono prove (ma solo sospetti) che la Sars-Cov2 non sia altro che un virus chimera, modificato dall'uomo e che sia arrivato tra noi attraverso il laboratorio cinese.

Quel che è certo, invece, è che a Wuhan non comandava solamente Pechino ma incredibilmente anche (e soprattutto) gli Stati Uniti. In quel laboratorio erano presenti la Cia e i servizi militari Usa, c'erano gli uomini inviati dalla Casa Bianca di Trump, gli scienziati finanziati da Big Pharma e dalla grande Finanza.

E sì, perché a Wuhan da oltre dieci anni andavano avanti esperimenti non etici, pericolosi per l'umanità, vietati in quasi tutto il mondo. Esperimenti non interrotti nemmeno con l'arrivo della pandemia.

Tutto ebbe inizio quando nel più segreto e protetto laboratorio militare vicino Washington.


Il dottor Anthony Fauci sembra riconsiderare la plausibilità che il COVID-19 abbia avuto origine in un laboratorio nella città di Wuhan, in Cina.

Una ragazza parla degli effetti del vaccino HPV per il papilloma virus

Una ragazza parla dopo gli effetti disastrosi sul suo corpo a seguito di un vaccino HPV, per il papilloma virus. Suggerisce, prima di farlo, di leggere eventuali effetti collaterali.

Vaccinare contro il Papillomavirus?

Ci sono fortissime pressioni commerciali da parte delle Ditte produttrici, sia a livello politico che dei mass media, per promuovere campagne di vaccinazione di massa contro il Papillomavirus, ma a livello scientifico ci sono grandi perplessità, dubbi e preoccupazioni sul reale rapporto rischio/beneficio di questo vaccino.

Un articolo molto interessante legato ad un libro di informazione di Roberto Gava, Eugenio Serravalle.

L'influenza suina A/ h1n1 e i pericoli della vaccinazione

Ho trovato questo link relativo ad un volume dal titolo: "L'influenza suina A/ h1n1 e i pericoli della vaccinazione" che ritengo utile pubblicare per farsi un'idea più chiara e più completa sulle influenze, virus, vaccini, ecc.

Lettera ai genitori sulla "Nuova Influenza"

Il Dott. Eugenio Serravalle, Specialista in Pediatria Preventiva, scrive una lettera informativa ai genitori sull'influenza A/H1N1, valutando l'utilità o meno di sottoporre i propri figli alla vaccinazione.

È importante essere a conoscenza dei dati oggettivi sulla diffusione e presunta gravità e atipicità dell'influenza per poter scegliere in maniera consapevole e responsabile in un contesto - come quello attuale - fortemente condizionato dai mezzi mediatici.

Vi preghiamo pertanto di diffondere questa lettera il più possibile:

*LETTERA AI GENITORI SULLA "NUOVA INFLUENZA"*

Cari genitori,

ogni giorno parliamo della nuova influenza, e mi chiedete se sia utile e sicuro vaccinare i bambini.

La mia risposta è NO! Un 'no' motivato e ponderato, frutto delle analisi delle conoscenze fornite dalla letteratura medica internazionale. Un 'no' controcorrente perché molti organismi pubblici, alcune società scientifiche e i mezzi di comunicazione trasmettono messaggi differenti:
avranno le loro ragioni.

Influenza stagionale e influenza A/H1N1: alcuni dati a confronto

L'epidemia, iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1 si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Si manifesta come qualsiasi forma influenzale: febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea tosse. Non sarà l'unica patologia che colpirà i bambini in questo inverno, e non sarà facile distinguerla dai circa 500 (tra tipi e sottotipi) virus capaci di infettare i bambini. I test rapidi per identificare il virus dell'influenza A hanno poca sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza se si tratti di influenza A/H1N1.

Sembra però essere un virus molto contagioso, ed è stato dichiarato lo stato di pandemia. La sola parola-pandemia-fa paura. Ma questa definizione è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della gravità, cioè della mortalità che la malattia può provocare. La nuova influenza può colpire più persone, pare, ma provoca meno morti di qualunque altra influenza trascorsa. La mortalità, ossia il numero di persone morte rispetto ai casi segnalati, registrata finora nei paesi dove l'A/H1N1 è circolato ampiamente è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% negli USA. In realtà potrebbe essere ancora inferiore. Perché generalmente i casi con sintomi lievi sfuggono alla sorveglianza (e quindi i contagiati possono essere molti di più), ed alcuni decessi possono essere dovuti ad altre cause e non al virus (anche se ad esso viene data la responsabilità).

Non deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si soffre di una patologia cronica, di una malformazione organica, di una malattia immunitaria, o se si è anziani.

Le cifre variano in base alla fonte dei dati. Per esempio in Gran Bretagna sono stati registrati 30 morti su centomila casi e negli USA solo 302 su un milione di casi. Nell'inverno australe (che coincide con l'estate in Italia) in Argentina sono morte circa 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell'inverno australe, sinora nel mondo intero si sono avuti 2501 decessi. Per fare un paragone, si calcola che in Spagna, durante un inverno "normale" i decessi per influenza stagionale sono circa 1500-3000.

La mortalità per influenza A riguarda prevalentemente persone di età minore di 65 anni, in quanto i soggetti di età superiore sembrano avere un certo grado di protezione, a seguito di epidemie passate dovute a virus simili.

Il 90% dei decessi per influenza stagionale riguarda persone sopra i 65 anni di età, l'influenza A colpisce invece prevalentemente persone di età inferiore (solo il 10% dei casi mortali si colloca nella fascia di età sopra i 65 anni). Ma, in numero assoluto, l'influenza A provoca pochi decessi tra i giovani; negli USA ogni anno muoiono per influenza stagionale circa 3600 persone sotto i 65 anni, mentre finora ne sono morte 324 nella stessa fascia di età per influenza A. In Australia ogni anno per l'influenza stagionale muoiono circa 310 persone sotto i di 65 anni. A inverno ormai terminato, ne sono morte 132 per influenza A, di cui circa 119 sotto i 65 anni.

Perchè allora il panico?

Quanto successo nei Paesi dell'Emisfero australe ci rassicura: l'influenza A semplicemente arriva a colpire (leggermente) molte persone. Eppure i mezzi di informazione hanno creato il panico. E' un tipico esempio di "invenzione delle malattie" (disease mongering). Non si tratta della prima volta. Nel 2005 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva previsto fino a sette milioni di morti per l'influenza aviaria. Alla fine i morti furono 262. Si tratto' di un gravissimo errore prognostico?

Secondo una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) l'attuale vendita di farmaci anti-influenzali e di vaccini muoverebbe un giro di oltre 10 miliardi di dollari.

I medicinali funzionano?

Non esiste alcun trattamento preventivo: i farmaci antivirali, Oseltamivir (Tamiflu) e Zanamivir (Relenza), non prevengono la malattia e su individui già ammalati l'azione dimostrata di questi farmaci è di poter accorciare di mezza giornata la durata dei sintomi dell'influenza. Né va dimenticato che gli antivirali possono causare effetti collaterali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito, a cui è stato somministrato l'Oseltamivir contro l'A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici.

...E i vaccini?

I vaccini contro il nuovo virus A/H1N1 sono ancora in fase di sperimentazione. Nessuno è in grado di sapere se e quanto saranno efficaci e sicuri, ma vengono pubblicizzati, con gran clamore. Basta che il virus cambi (per mutazione, o per riassortimento con altri virus) per rendere inefficace il vaccino già messo a punto. Sulla sicurezza sia l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che l'Agenzia del farmaco europea (EMEA) dichiarano necessaria un'attenta sorveglianza. Alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove e saranno testati su poche centinaia di bambini e adulti volontari, e soltanto per pochi giorni.

Il vaccino che meglio conosciamo, quello contro l'influenza stagionale, sappiamo che ha un'efficacia del 33% tra bambini e adolescenti e che è assolutamente inutile nei minori di due anni. Esistono anche dubbi circa la sua efficacia negli adulti e negli anziani.

Non conosciamo la sicurezza del vaccino per l'influenza A, ma ricordiamo che nel 1976 negli USA fu prodotto un vaccino simile, anche allora con una gran fretta per un pericolo di pandemia, ed il risultato fu un'epidemia di reazioni avverse gravi (sindrome di Guillan-Barrè, una malattia neurologica), per cui la campagna di vaccinazione fu subito sospesa. La fretta non è mai utile, tanto più per fermare un'influenza come quella A, la cui mortalità è così bassa. Conviene non ripetere l'errore del 1976.

Un'altra motivazione a favore della vaccinazione è il cercare di ridurre la circolazione del virus A/H1N1 per diminuire le opportunità di ricombinazione con altri sottotipi. Ma attualmente non esistono strumenti o modelli teorici per prevedere una eventuale evoluzione pericolosa del virus. Sul piano teorico, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre il virus a mutare in una forma più aggressiva.

Come curarsi?

Per curare l'influenza A occorrono: riposo, una buona idratazione, una alimentazione adeguata, una igiene corretta. Non si deve tossire davanti agli altri senza riparare naso e bocca, bisogna evitare di toccarsi il naso, la bocca, gli occhi, facili vie di accesso dei virus, occorre lavarsi le mani spesso ed accuratamente con acqua e sapone. Non è dimostrato che l'uso di mascherine serva a limitare la propagazione dell'epidemia.

Se decidete comunque per la vaccinazione, vi verrà richiesto di firmare il "consenso informato", una informativa sui rischi. Leggetelo bene, prima di decidere, chiedete informazioni scritte sui benefici e i rischi. Chiedete e chiediamo insieme, per tutti i vaccinati, che sia attivato un programma di sorveglianza attivo, capace davvero di registrare e trattare i gravi problemi di salute che possono presentarsi dopo la vaccinazione. Chiedete e chiediamo che si prevedano risorse economiche per l'indennizzo ai danneggiati.
Chiediamo di non speculare sulla salute e sulla paura.

Dott. Eugenio Serravalle,
Specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura-Patologia Neonatale

Pisa 6 settembre 2009

Articolo di Michel Chossudovsky sul vaccino anti-suina

Un estratto dell'articolo:

D’altro canto, i vaccini proposti, come è stato ampiamente documentato e negato dai governi occidentali, potrebbero risultare in più morti di quelle causate dall’influenza H1N1, secondo quanto confermato dall’Health Protection Agency inglese [agenzia di protezione sanitaria, Ndt]: un avvertimento del fatto che il nuovo vaccino anti-influenza suina sarebbe connesso a una malattia nervosa mortale è stata mandato al governo da neurologi superiori in una lettera confidenziale.
La lettera dall’Agenzia di protezione sanitaria, l’istituto ufficiale che supervisiona la salute pubblica, è trapelata al giornale The Mail on Sunday, portando a richieste di sapere perché l’informazione non è stata data al pubblico prima che la vaccinazione di milioni di persone, bambini inclusi, cominci. La lettera comunica ai neurologi che devono stare in allerta per un aumento di un disturbo cerebrale chiamato sindrome di Guillain-Barré (GBS), che potrebbe essere scatenato dal vaccino.

L'articolo continua qui.

FEBBRE SUINA - VIRUS CREATO IN LABORATORIO?

Un video che pone interessanti interrogativi, per chiedersi se sia o meno il virus stato creato in laboratorio.



Un articolo che avvalora questa ipotesi.

Influenza umana 2: poca chiarezza, molte bugie?

Commenti sulla situazione dell'influenza suina in Messico. Dati del Governo messicano e della OMS.

David Icke - Vaccino contro l'influenze?

Il video è molto forte in ciò che dice. Comunque è da intendersi come semplice spunto di riflessione.

IL GIALLO DEL VIRUS DELL'INFLUENZA SUINA

Creato in laboratorio da un'errore umano? Servizio del TG1.



Questo video del TG1 è stato rimosso da YouTube. Peccato! Vi inoltro un link generico che accenna ad alcune informazioni alternative sul video.

Per non favorire i virus influenzali

Ho già espresso in altro mio post il mio personale punto di vista sui vaccini antifluenzali. E' di oggi la notizia sui giornali, che comunque, delle semplici precauzioni, possono aiutare a ridurre la probabilità di ammalarsi della classica influenza stagionale e patologie ad essa connesse.

In particolare, secondo Vittorio Demicheli, direttore dell'assessorato alla Tutela della salute e sanità, è opportuno lavarsi frequentemente le mani, avere una buona igene respiratoria, consumare con regolarità un'abbondante quantità di frutta e verdura, evitare i luoghi troppo affollati, utilizzare un abbigliamento idoneo per la temperatura esterna. "Questi piccoli accorgimenti", ha spiegato, "possono ridurre di molto non soltanto la trasmissione del virus influenzale, ma anche tutte le malattie da raffreddamento in generale".