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RAI: Sars-Cov2 anatomia di un complotto - Trasmissione PresaDiretta del 29/03/2021

Si è da poco conclusa a Wuhan, in Cina, l'inchiesta del team scientifico internazionale nominato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sulle origini della pandemia. Ma alla fine dell'indagine svolta da scienziati di tutto il mondo, il direttore generale dell'Oms stesso, Tedros Ghebreyesus, ha dichiarato che sull'origine del virus "le piste sono ancora tutte aperte". Più di un anno di attesa e mesi di preparazione, ma le risposte sulla più grande catastrofe sanitaria del secolo ancora non ci sono. Perché? PresaDiretta è riuscita a ricostruire con testimonianze esclusive e documenti inediti cosa è successo durante i 27 giorni della missione in Cina dell'Oms.

 

Virus Cina, Santelli: "Qui a Wuhan al mercato del pesce dove è iniziata l'epidemia" - videoreportage

Supponiamo, per ipotesi che questo virus non sia sbucato dal nulla, ma da un laboratorio di Wuhan. Perchè mai da un mercato del pesce, avrebbe dovuto apparire, senza precedenti, un virus dalla scarsa virulenza ma dalla capacità di diffondersi rapidamente. Supponiamo che sia "Sfuggito" ad un laboratorio di ricerche. Del resto, come mai mettere in quarantena 60 milioni di cinesi per un virus i cui effetti sono poco più o poco meno di una polmonite? Perchè forse, nell'1% dei casi da questa polmonite si può morire e dunque quali risarcimenti economici dovrebbe la Cina ai paesi in cui sono mancate delle persone, se pur già con malattie pregresse, a seguito di un virus di lieve entità e nato spontaneamente. Forse perchè non è nato sponaneamente, come ipotizza anche il giornalista Paolo Liguori.

 

 Siamo a Wuhan, al mercato del pesce da cui tutto è iniziato, dove per la prima volta il coronavirus è stato individuato e ha contagiato venditori e clienti per poi diffondersi nel resto della Cina e all'estero", così Filippo Santelli, corrispondente di Repubblica dalla Cina, nella città che rappresenta il primo focolaio dell'epidemia del virus ancora misterioso (chiamato "2019-Ncov"), che provoca una malattia simile alla polmonite. Il viaggio continua negli alberghi della città, dove sono in atto le misure di sicurezza, dalla misurazione della febbre all'uso di mascherine e disinfettanti, all'ospedale dove arrivano i malati. "Ma in città non c'è panico" conclude Santelli, "anzi la città appare tranquilla e la sera in strada la gente continua a ballare in piazza, come è consuetudine, senza neppure usare le mascherine.